Anche da lontano, non solo puoi vedere le lussureggianti e colorate pannocchie di fiori che brillano in estate, ma puoi anche percepire il loro profumo seducente allo stesso tempo. Questo ha una forte attrazione soprattutto per le farfalle che banchettano con l'abbondante nettare. Tuttavia, ciò che è una festa per le farfalle provoca sintomi di avvelenamento negli esseri umani e negli animali domestici.

Leggermente tossico per l'uomo e gli animali
Tutte le parti vegetali del lillà estivo (soprattutto quelle della specie Buddleja davidii) contengono glicosidi tossici come catapol e aucubina oltre a varie saponine. Queste sostanze sono concentrate in particolare nei semi e nelle foglie dell'arbusto da fiore, motivo per cui il consumo intenzionale o non intenzionale può portare a lievi sintomi di avvelenamento. I sintomi tipici sono, ad esempio:
- Crampi allo stomaco
- nausea
- Vomito
- diarrea
- mal di testa
Consultare immediatamente un medico se il bambino ha mangiato parti della pianta e mostra almeno uno dei sintomi descritti. Non far vomitare la persona colpita né dargli da bere il latte. Se hai un animale domestico affetto, consulta un veterinario.
Non utilizzare i ritagli come foraggio verde
La Buddleja davidii in particolare viene fortemente ridotta in primavera, motivo per cui ci sono molti ritagli. Non usarlo come foraggio verde per animali domestici come conigli, porcellini d'India o tartarughe, né gettarlo come mangime per animali nei recinti o nei pascoli delle mucche. D'altra parte, i ritagli possono essere messi sul compost a condizione che nessun animale affamato possa servirsi lì.
Consigli
Il lillà comune (Syringa) contiene anche il glicoside siringina, un componente che in determinate circostanze può essere leggermente tossico, che si trova principalmente nei fiori. Per inciso, non è necessario mangiare le parti della pianta per soffrire di sintomi di avvelenamento: le persone molto sensibili ottengono mal di testa dal profumo di lillà e problemi respiratori causati dagli oli essenziali contenuti.