L'Angelica (Angelica archangelica) è stata per molti secoli una pianta medicinale popolare nell'estremo nord. I Vichinghi portarono con sé l'ombrella dalla Scandinavia e lo introdussero anche nell'Europa centrale. L'Angelica un tempo era considerata un rimedio per la peste e ogni sorta di altre malattie, e dalle sue radici si ricavavano anche amari e altri liquori amari. La pianta si riconosce per il suo tipico e gradevole odore.

Profumo speziato e gradevole
Come rimedio si usa o la radice o il rizoma, ma anche l'intera pianta, i suoi frutti e l'olio essenziale che se ne ricava (Oleum Angelicae), anche se di solito si usano le radici accuratamente essiccate. Tutte le parti della pianta emanano un odore dolce e molto piccante, che può poi diventare amaro.
Ingredienti dell'angelica
L'intenso odore dell'angelica proviene dagli oli essenziali contenuti nella pianta in concentrazioni comprese tra lo 0,3 e l'1,5 per cento. Angelica contiene anche sostanze amare, derivati cumarinici, furanocumarine, cumarine oltre a resine e zucchero. I cosiddetti lattoni macrociclici sono responsabili del caratteristico odore, che ricorda un amaro allo stomaco - per la cui produzione l'angelica è ancora oggi spesso utilizzata. Tuttavia, l'intenso odore dell'olio essenziale puro si dissipa molto rapidamente.
aree di applicazione
Nella medicina popolare tradizionale, l'angelica era usata per curare numerose malattie, ma oggi è usata principalmente per curare problemi di stomaco e intestinali (che diedero anche alla pianta il soprannome di "scorta d'angelo") come mal di stomaco, sensazione di pienezza o perdita di appetito, così come raffreddore e tosse. Famosi liquori allo stomaco e amari come Klosterfrau Melissengeist, Boonekamp, Chartreuse e Cointreau contengono estratti dalla radice di angelica.
Attenti al sole!
Chi usa l'angelica come rimedio dovrebbe evitare per precauzione l'esposizione al sole o le visite al solarium. Le furanocumarine in esso contenute possono, in combinazione con una prolungata esposizione al sole, provocare irritazioni cutanee fino a dermatiti vesciche e reazioni allergiche. Per inciso, lo stesso vale per l'Angelica selvatica, che può essere pericolosa per i bagnanti: il contatto con il succo fresco può causare ustioni ed eruzioni cutanee non dissimili.
Consigli
Se vuoi raccogliere l'angelica in natura, presta molta attenzione alle importanti caratteristiche identificative, poiché la pianta può essere rapidamente confusa con la mortale cicuta d'acqua velenosa.